Messaggio di Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Seminario di Studi | Giornata di Alta Formazione e divulgazione Progetto “Questa Casa non è un Albergo”

Culture Giovanili Lgbt+: Sfide, Buone prassi e Innovazioni italiane Made
in Napoli

Seminario di Studi | Giornata di Alta Formazione e divulgazione
Progetto “Questa Casa non è un Albergo”

Messaggio di Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

QcnèA talloncinoGentile Carlo Cremona, gentili promotori e promotrici,

Sono lieta di inviare il mio saluto, che altri impegni istituzionali mi impediscono di portare di persona, per l’iniziativa odierna che vedrà confrontarsi saperi ed esperienze del territorio di Napoli intorno al tema delle culture giovanili Lgbt+.
Ci approssimiamo al termine di una Legislatura che ritengo abbia fatto molto nella direzione del riconoscimento di diritti per le persone Lgbt+, in particolare grazie alla legge n. 76/2016 che regola le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Da senatrice mi sono impegnata per la sua approvazione nella convinzione che il Parlamento avesse il dovere di sancire un cambiamento avvenuto nella società italiana e, nel contempo, di contribuire a sradicare pregiudizi, discriminazioni e violenze di matrice omofobica.

L’Italia è oggi un Paese in cui l’amore tra due persone dello stesso sesso è riconosciuto legalmente, in cui le coppie omosessuali hanno dei diritti:  questo, a sua volta, allarga gli spazi di libertà e restringe quelli del pregiudizio e dell’omofobia.

Con ciò, naturalmente, non considero affatto esaurito il compito della politica, a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda protezione dei più giovani e delle più giovani da ogni forma di violenza, familiare ed extrafamiliare, subita a causa dell’identità di genere o dell’orientamento
sessuale.

Ritengo dunque di grande importanza il progetto co-finanziato dal Governo italiano «Questa Casa non è un Albergo», che oggi presenterete, con la costituzione a Napoli della prima casa rifugio per persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender che versino in una condizione di grave conflitto
familiare.

Resta molto da fare anche sul versante della cultura, affinché il cambiamento che abbiamo avviato metta radici salde e durature. Occorre superare i pregiudizi, gli stereotipi e i ruoli prefissati basati sul sesso, occorre contrastare alla radice le discriminazioni e, al contrario, valorizzare le differenze.
Il Ministero di cui ho la responsabilità è impegnato da tempo su questo terreno, con particolare attenzione, naturalmente, al ruolo che può svolgere  la scuola nel prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e violenza, incluse le manifestazioni di bullismo omofobico. Le Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e cyberbullismo, per esempio, affermano che “gli atti di bullismo e di cyberbullismo si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psico-fisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari: vittime del bullismo sono sempre più spesso infatti adolescenti su cui gravano stereotipi che scaturiscono da pregiudizi discriminatori”.

Nelle scorse settimane abbiamo dato un nuovo impulso a questo impegno lanciando il Piano Nazionale per l’Educazione al Rispetto, un piano in dieci azioni per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione e favorire il superamento di pregiudizi e disuguaglianze, secondo i principi espressi dall’articolo 3 della Costituzione.

L’educazione al rispetto, così concepita, comporta un impegno straordinario del mondo della scuola nel suo insieme, ma richiede anche il contributo, altrettanto fondamentale, delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, del mondo della cultura, e della società civile.

Vi faccio pertanto i miei più sentiti auguri per la buona riuscita dell’evento odierno, e per la realizzazione delle azioni future.

Un caro saluto
Valeria Fedeli

Messaggio di saluto Culture giovanili

1 thought on “Messaggio di Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Seminario di Studi | Giornata di Alta Formazione e divulgazione Progetto “Questa Casa non è un Albergo”

  1. carlo Post author

    Ritengo dunque di grande importanza il progetto co-finanziato dal Governo italiano «Questa Casa non è un Albergo», che oggi presenterete, con la costituzione a Napoli della prima casa rifugio per persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender che versino in una condizione di grave conflitto familiare. ( Valeria Fedeli – Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Italiana)

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