di Carlo Cremona presidente i Ken ASP ETS
Parlare di pace oggi significa andare oltre l’assenza di conflitti armati. La pace autentica si costruisce quotidianamente attraverso il rispetto, la giustizia e l’inclusione. In questo contesto, il contrasto all’omofobia e alla transfobia rappresenta un’azione fondamentale per promuovere una società pacifica e rispettosa dei diritti umani.
L’omofobia e la transfobia sono forme di violenza che ledono la dignità e la libertà delle persone LGBTQIA+. Queste discriminazioni possono manifestarsi in vari ambiti della vita quotidiana, dalle scuole ai luoghi di lavoro, fino alle istituzioni. Combatterle significa promuovere una cultura della nonviolenza e del rispetto delle diversità, elementi essenziali per una convivenza pacifica.
Un aspetto spesso trascurato riguarda le persone LGBTQIA+ che, a causa di persecuzioni legate al loro orientamento sessuale o identità di genere, sono costrette a fuggire dai loro paesi d’origine e a richiedere protezione internazionale.
Secondo l’UNHCR, le persone LGBTQIA+ possono essere riconosciute come rifugiati se nel loro paese d’origine rischiano persecuzioni gravi, come la detenzione arbitraria, la tortura o addirittura la pena di morte, a causa della loro identità.
Tuttavia, il percorso per ottenere asilo non è privo di ostacoli. In alcuni casi, le procedure di valutazione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere dei richiedenti asilo si basano su stereotipi o pratiche invasive, mettendo ulteriormente a rischio la dignità di queste persone.
Contrastare l’omofobia e la transfobia, quindi, non è solo un atto di giustizia sociale, ma anche un impegno concreto per la pace. Significa costruire una società in cui ogni individuo, indipendentemente dalla propria identità, possa vivere libero dalla paura e dalla discriminazione.
Un cammino condiviso: il dialogo con la Chiesa
In questo percorso, sentiamo il dovere e la responsabilità di non alzare muri, ma di costruire ponti. Per questo il nostro impegno si nutre anche di un dialogo continuo con la Chiesa di Napoli, che grazie alla guida di Don Mimmo Battaglia, Cardinale e Vescovo della città, si è dimostrata aperta a un confronto sincero e coraggioso sui temi della dignità, dell’accoglienza e dell’inclusione.
Nel solco del cammino sinodale promosso dalla Chiesa universale, la comunità napoletana ha iniziato a cercare vie comuni per riconoscere il volto di Cristo in ogni persona, specialmente in coloro che troppo a lungo sono stati ai margini, dimenticati o respinti.
Non parliamo solo di tolleranza, ma di relazioni vere, capaci di rispecchiare gli insegnamenti di Cristo, che per primo ha fatto dell’ascolto, dell’accoglienza e dell’amore incondizionato il fondamento del suo agire.
Il Vangelo, infatti, ci mostra un Gesù che rompe gli schemi, che tocca gli esclusi, che mangia con i peccatori, che difende chi è accusato, che guarda negli occhi chi è invisibile agli occhi del potere. È su questa prassi, non sulle paure o sui pregiudizi, che vogliamo costruire il futuro del nostro impegno.
Insieme, nella diversità dei linguaggi ma uniti nella ricerca del bene comune, possiamo seminare pace, testimoniare speranza e offrire dignità a chiunque abbia conosciuto il dolore della discriminazione.
Un gesto simbolico: la Lavanda dei piedi
A testimonianza di questo spirito di servizio e umiltà, condividiamo il video della Lavanda dei piedi celebrata nel Duomo di Napoli durante il Giovedì Santo. Questo rito, che rievoca il gesto di Gesù nell’Ultima Cena, simboleggia l’amore e il servizio verso il prossimo, valori fondamentali nel nostro impegno per una società più giusta e inclusiva.
@carlocremonaofficial 17 maggio. Giornata internazionale contro l’omobitransfobia. A Napoli, è accaduto qualcosa di storico. Il Cardinale Mimmo Battaglia ha scelto di lavare i piedi anche a Carlo Cremona, attivista LGBT+ e presidente di i Ken, tra i 12 apostoli simbolici della lavanda del Giovedì Santo. Un gesto semplice, ma potentissimo: la Chiesa che si inginocchia davanti a chi ogni giorno viene discriminato per ciò che è. È un segno di pace, di riconciliazione, di vera giustizia. Perché l’omobitransfobia, il bullismo, l’odio… sono una guerra civile silenziosa. Si combatte nelle scuole, nelle famiglie, nelle strade. E si vince solo con la cultura della pace. Con l’ascolto. Con il rispetto. Con la dignità insieme. Oggi non basta celebrare: dobbiamo scegliere da che parte stare. Noi siamo dalla parte della Pace. Dalla parte dei Diritti. Diffondi questo messaggio. Un gesto può cambiare tutto. #17maggio #StopOmofobia #TikTokLGBT #iKen #CarloCremona #CuriaDiNapoli #CardinaleBattaglia #PeaceTok #DirittiCivili #QuestaCasaNonÈUnAlbergo @GayTeacherYesIam @i Ken LGBT.. + ♬ suono originale – Carlo Cremona 🏳️🌈