Lettera aperta all’associazione i-Ken

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Caro Carlo e car* associat* di i Ken,

crediamo sia il giunto il momento di fare un pò di chiarezza su ciò che è accaduto in questi ultimi e roventi mesi, augurandoci di riuscire ad ascoltarci senza troppi – qualcuno forse è inevitabile – pregiudizi reciproci.

Ci dispiace innanzitutto che la nascita del Coordinamento Campania Rainbow la descriviate come un’operazione pensata ad hoc per escludere o per combatterci tra noi. Vuole combattere, è vero, ma contro un nemico che, ci piace pensare, sia ancora comune: l’odio, la discriminazione, l’invisibilità, l’assenza di diritti. Sarebbe bello poter ragionare su ciò che ci unisce piuttosto che su ciò che ci divide, forse un giorno ci riusciremo, ma per adesso è evidente che i passaggi conflittuali che hanno caratterizzato i rapporti tra alcuni di noi esistono e come tali si devono affrontare.

Separiamo intanto il dissenso sul Campania Pride dalla nascita del Coordinamento Rainbow.

Quest’inverno le associazioni Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e ATN si sono confrontate, come componenti del Comitato Napoli Pride, per fare un bilancio del Pride 2010 e valutare l’opportunità di ripetere l’esperienza localmente magari abbracciando il territorio regionale. Tra le considerazioni che ci hanno portato ad escludere un Pride 2011 ce n’è stata una importante e decisiva, ovvero le nostre pessime relazioni politiche e umane le quali, in parte preesistenti all’esperienza del Comitato Napoli Pride, sono poi peggiorate durante il lavoro al Pride rimanendo impantanate in un freddo e teso silenzio. Il chiarimento da voi ‘auspicato’ era auspicato anche da noi, ma in concreto nulla è stato fatto da alcuno e questa è una responsabilità di tutti noi.

Escludendo le suddette associazioni, nel modo più assoluto di organizzare un Pride nell’assenza di unità e compattezza – unitamente ad altre considerazioni sull’evento in sè – abbiamo pensato che la strada per costruire un evento Pride tutti insieme non fosse percorribile, dunque non era praticabile alcun Pride.

Comprenderete, perciò, la nostra disapprovazione quando l’operazione di un Pride campano 2011 slegato da dinamiche di condivisione, è stata da voi condotta non solo senza ritenere necessario almeno un tentativo di risolvere le nostre tensioni, ma addirittura senza neanche coinvolgerci nella proposizione dell’iniziativa. Tanto che abbiamo dovuto apprendere dell’esistenza del Campania Pride direttamente attraverso i vari lanci ufficiali ai media o alla comunità.

Per ragioni che non avete ritenuto di spiegare ad alcuno, avete deciso di affermarvi come unici fautori di uno strumento di lotta collettivo che storicamente nasce e si sviluppa sulla base di un patto politico tra forze sociali. Da questo patto voi ci avete deliberatamente escluso acuendo, di fatto e consapevolmente, le nostre contrapposizioni invece che agevolarne il superamento.

La nostra ‘avversità al Campania Pride’, di cui voi parlate, ha avuto questi retroscena, è stata cioè sempre riferita alla prassi politica sbagliata che l’ha presupposta e su cui voi non avete mai fatto un passo indietro. Non vogliamo condurre alcuna opposizione contro i Ken, ma vogliamo che i Pride in questa regione siano più condivisi possibile.

Ma ora veniamo alla nascita del Coordinamento Rainbow, il cui processo costituente era ben noto anche alla vostra associazione. La convocazione degli Stati generali del Movimento Lgbtqie, poteva rappresentare infatti uno spazio, volutamente neutro (anche la location– Intramoenia – è stata  scelta per questo), in cui affrontare anche le nostre controversie, non a caso alla prima riunione di questi Stati Generali, i Ken è stata invitata esplicitamente. In seguito, la comunicazione via Facebook dei successivi incontri intendeva giungere alla collettività in egual misura, per poter realizzare quella stessa apertura che ha generato un soggetto politico come un coordinamento tra Associazioni lgbt e non solo. E’ nell’ottica dell’allargamento, infatti, che sono state accolte tutte le realtà associative che man mano si aggiungevano. Non ci sono mai stati inviti personalizzati a chicchessia nè esclusioni pregiudiziali.

Il Campania Rainbow nasce dall’esigenza di ricercare prassi condivise per dare vita ad uno spazio che metta in rete e in relazione risorse, competenze, idee, progetti. Nessuna orchestrazione segreta, nessun complotto, solo la voglia e l’urgenza di realizzare prassi unitarie che possano riscattare la disunità di questi ultimi anni ed essere di buon esempio per altri territori, magari per quello nazionale.

Il Campania Rainbow non è un evento di cui, una volta passato, rimane il bello o il brutto, il Campania Rainbow è un processo e un laboratorio, assolutamente aperto, dove il bello e il brutto saranno continuamente vagliati, soppesati ed elaborati. Nessuno è escluso da questo processo, tantomeno i Ken. Le differenze tra noi non devono annullarsi o appiattirsi (questo è un punto saldo del progetto) e le reciproche autonomie associative saranno rispettate, a patto che siano rispettose, ma mettere insieme le nostre energie per realizzare proposte politiche e iniziative importanti, tra cui i Pride in Campania, crediamo ci renda tutti più forti.

Insomma, siamo convinti che la volontà di superare i conflitti debba affacciarsi nel nostro modo di fare politica lgbtqie, mettendoci tutti in discussione e avendo chiari i nostri obiettivi; il Campania Rainbow può essere uno strumento utile ed efficace anche a questo scopo.

Non è e non sarà semplice, di questo siamo consapevoli, ma vi proponiamo di ripartire da qui.

Siamo lieti di apprendere che vi sia da parte vostra una ‘disponibilità a dialogare’ e a ‘sostenere le più ampie forme di collaborazione politica’, per questo, vi invitiamo ulteriormente ad aderire al coordinamento, perché l’ampliamento e il contributo di tutt*  noi è una ricchezza che deve  contraddistinguere la politica lgbtqie in Campania.

Se la vostra diffidenza verso il progetto o verso singole associazioni che lo compongono vi porterà alla presa di distanze dal Rainbow, sarà una sconfitta per tutte e tutti noi e ci auguriamo che saprete valutare e ponderare tale decisione; in ogni caso l’invito rimarrà aperto.

Purtroppo il 12 luglio è già convocata da tempo una riunione plenaria del Coordinamento, e voi siete già impegnati con un’altra iniziativa. Per quanto ci riguarda, l’incontro e il confronto che auspichiamo potrà essere messo in calendario già dal 13 luglio. Vi inviamo i nostri più cari saluti.

Il Coordinamento Campania Rainbow

 

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