Napoli: associazione gay, Registro unioni civili sia punto di partenza

Napoli, 19 feb. – (Adnkronos) – Un punto di partenza“per poter ragionare su quanto si puo’ fare a livello nazionale per il matrimonio civile tra persone omosessuali”.

Cosi’ Carlo Cremona, presidente della onlus ‘i Ken’, giudica l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Napoli dell’istituzione di un Registro per le Unioni civili, voluto fortemente dall’amministrazione de Magistris che ha definito quella di lunedi’ “una giornata storica”.

Ma l’iniziativa, presentata dall’assessore comunale alle Politiche sociali Pina Tommasielli, divide: a schierarsi contro ci sono i consiglieri di opposizione, mentre a novembre fu l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, a dichiarare che il Registro “e’ un tema secondario rispetto alle esigenze che stiamo vivendo”.

L’associazione gay lesbica di Napoli ‘i Ken‘, ha accolto favorevolmente l’istituzione del Registro nonostante, dichiara all’ADNKRONOS Cremona,

“non era una nostra priorita’. L’abbiamo accolta con enorme entusiasmo perche’ e’ un atto del sindaco Luigi de Magistris in attuazione di un piano programmatico presentato nella campagna elettorale, e siamo soddisfatti nel vedere concretizzata una sua promessa, che per un politico non e’ affatto una cosa scontata”. “Ma – aggiunge – come ha detto il cardinale Sepe che abbiamo anche incontrato, le priorita’ sono altre: il declino dello stato sociale, la condizione di grande crisi in cui riversano le persone.

Siamo quindi d’accordo con il Registro se puo’ dare una mano per allargare il tetto del welfare a tutte le famiglie riconosciute con il matrimonio civile e a quelle non riconosciute”.

Lo scopo dell’associazione i Ken e’ quello di promuovere il superamento di differenza di origine sociale, religiosa, economica, culturale, svolgendo in particolare un’opera di sostegno relativamente alle dinamiche e alle problematiche, individuali e sociali connesse all’essere omosessuale.

Lo fa attraverso sportelli contro l’omofobia e la transfobia, il bullismo omofobico e la discriminazione sul lavoro, ma ai quali “arrivano anche richieste di aiuto di persone fuori dal sistema dello stato sociale e del lavoro, e che non riescono a rientrare in nessun tipo di protezione“, aggiunge Cremona.

Il lavoro di i Ken va avanti da cinque anni, nel corso dei quali sono stati organizzati quattro Gay Pride e sono state intessute relazioni “civili e politiche” con tutte le parti, anche con la Curia:“Siamo stati l’unica organizzazione ad aver incontrato il cardinale”, spiega con orgoglio Cremona, che individua i maggiori delatori della loro azione

“in gruppi di omosessuali della nostra citta’, che percepiscono ogni azione volta al superamento delle discriminazioni come un indebolimento delle loro garanzie e sicurezze, perche’ mancando una legge che li tuteli c’e’ anche la paura che mettendoci la faccia ogni azione si possa ricorcere contro”. “Le discriminazioni che fanno piu’ male – evidenzia – provengono da gruppi che noi stessi vogliamo che escano fuori da questo sistema, quelli che non vedono la luce in fondo al tunnel. E’ un terreno sul quale stiamo lavorando”.

Il Registro per le Unioni civili, in questo senso,

“e’ una votazione importante – prosegue – e accanto a questo il Consiglio comunale ha votato anche un emendamento con il quale si implementano alle discriminazioni tradizionali quelle dell’orientamento sessuale e dell’identita’ di genere. E’ un passo in avanti, ma ora chiediamo al sindaco de Magistris di farne un altro: attraverso il prossimo Gay Pride di Napoli, di ampliare anche all’area metropolitana la battaglia coinvolgendo citta’ come Portici, Castellammare e Giugliano, per fare un grande movimento che parta dal Napoletano e che coinvolga l’intero Sud per puntare alla trasformazione delle leggi nazionali”.

“Ci auguriamo – aggiunge Cremona – che il prossimo Parlamento possa fare, senza avere vergogna, una legge nazionale per il matrimonio civile per le persone omosessuali, pur ascoltando la preoccupazione accorata delle persone come il cardinale Sepe, cui va la mia personale stima, ma che faccia scelte indipendenti anche dalle preoccupazioni della Curia e del Vaticano”.

 

Il presidente di ‘i Ken’ la ritiene “una cosa fondamentale, altrimenti il Registro restera’ un provvedimento localistico” che, conclude Cremona,

“ci auguriamo possa contribuire alla definizione di una legge contro le discriminazioni e che, intanto, ha gia’ motivato molto accademici e studiosi: con gli studenti di Giurisprudenza stiamo preparando un convegno che si terra’ il prossimo aprile con esperti di carattere nazionale che avra’ come tema centrale proprio le discriminazioni contro gli omosessuali”.

 

fonte http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/17:58/4117578

 

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