Cremona: i Ken a Napospia, noi siamo estranei a questo business, Parla Chiaro!

Caro Redattore,

ti scrivo perchè desidero “distinguermi” dal fascio di frierielli che hai fatto in questo articolo.

Devo, perchè, sono Gay non Arci (perchè espulso dall’associazione immotivatamete e senza processo) e perchè presiedo un’associazione regionale di rilievo nazionale che si chiama i Ken. Lo devo, come ben sai, perchè sono stato Portavoce Nazionale le Napoli Pride ( che non è stato Europride come tu scrivi, ma solo Pride Nazionale).

DEVO, correggere una cosa che dici riguardo il Presidente Patanè, egli, mi risulta che è nel comitato organizzatore dell’euro pride in quanto il Circolo Romano Mario Mieli ( detentore ufficiale dell’organizzazione Euro Pride, affidatogli dall’EPOA) condivide con altre sigle ( e nessuno sa il criterio determinato dal Mieli perché ci siano  loro e non altre associazioni)  che stanno coordinando la segreteria organizzativa dell’europride.

Qui come hai scritto, pare che Lui sia l’europride, quando in realtà la responsabile è Rossana Praitano presidente del circolo Mario Mieli di Roma.

Ma poco importa, perchè Patanè riesce con abile mossa sempre ad emergere su tutti anche con 0 sforzo, si siede e si autocelebra ed autorapresenta in nome di un casato gay che lo incorona presidente nazionale, come se questa carica fosse straordinaria.

Ma queste sono “altre” considerazioni che dovrebbero coincidere con altre analisi e valutazioni sulla incidenza delle politiche e che cambiamenti esse hanno prodotto in un periodo di tempo determinato nel posto in cui sono state svolte.

DEVO scrivere perchè noi di i Ken non ci siamo ancora impegnati nel ragionamento della mobilità della Campania all’euro pride e pertanto siamo completamente estranei a certi discorsi che abbiamo letto.

Posso narrare che NOI di i Ken, decidemmo di non aderire al comitato organizzatore del Napoli Pride ( condividendo invece solo quello nazionale Politico) proprio perchè non condividevamo affatto una gestione confusa della presidenza del comitato che era stata affidata proprio a Patanè ed a Arcigay che si faceva affiancare dalle nostrane e fedelissime Arcilesbica, ATN e Famiglie Arcobaleno.

Uscendo dal comitato organizzatore, non abbiamo condiviso più nulla con il gruppo di lavoro, perchè eravamo in disaccordo su quasi tutta la gestione del Napoli Pride che dallo stesso Patanè fu affidato ad un signor di congnome Canavesio.

Poi egli si narrò a tutta la città, dalle pagine di CdF attraverso una lettera di discutibile gusto, nella quale attaccava la Madrina del Pride ( Angela Luce, mai azzeccata fù la sua Ipocrisia)  che fu voluta dal suo committente ( il Comitato con il suo presidente Patanè) e che lo aveva voluto, designato e protetto dalle nostre opposizioni e contrarietà.

Quel Pride non l’abbiamo più voluto condividere, perchè , così come fù gestito ci pareva l’ennesima Piedigrotta in dodicesimi,e dato che già l’avevamo a Napoli Piedigrotta, non ci pareva indispensabile averne un’altra, anzi ci pareva INUTILE.

Noi avevamo sognato una piazza che parlasse e che ascoltasse cose da dire e ci stavano dando i cantanti neo melodici di prima e seconda repubblica.

Caro redattore, lei si ricorderà certamente tutto, dato che Lei proprio era il presentatore della Kermesse. Lei ricorda il grande sforzo dell’amministrazione pubblica di Napoli nel sostenere le idee delle persone omosessuali e transgender e quanto queste idee abbiano avuto “spazio” per essere veicolate e quanto invece spazio abbiano avuto invece gruppi musicali di mediocre fama… tanto da esibirsi in una piazza semideserta.

Caro Redattore, la invito ad essere meno ortagista e di non fare di tutti gli ortaggi Friarielli, noi Finocchi poi ci rimaniamo male!

Se riporta un’affermazione come quella che narra di un percorso… di un tur europride… e [ il trasferimento all- inclusive nella capitale [autobus turistico de- luxe + vitto+ alloggio+ disco+ sauna) della comunità nostrana glbt…] deve anche spiegare al suo pubblico chi ha interesse ad organizzare questo tuor in questo modo, chi ci guadagna e che cosa ci guadagna… calcolatrice alla mano.

Inoltre deve spiegare al grande pubblico cos’è l’anomalia europea  della tessera obbligatoria per la ricreazione gay ( come sollevato da giornaliste francesi in vista a Napoli prima del Pride 2010, quando scoprirono che a Napoli non ci sono locali gay friendly o gay) poi dovrebbe spiegare cos’è una Sauna, chi gestisce le Saune in Italia, chi vi ha accesso e perchè l’ArciGay dovrebbe proporre una sosta in  sauna nella proposta di partecipazione delll’euro pride.

Lo DEVE fare perchè in questo fascio vedrà che almeno noi i i Ken, non siamo nè coinvolti, nè coinvolgibili…. anche perchè noi abbiamo a cuore la Testa Alta e quindi avremmo inserito una mostra d’arte contemporanea, come nostra consuetudine.

Per la Testa Bassa, preferiamo frequentare l’Europa, dove per divertirsi si va in Aziende Private regolari in cui non v’è “illecito”, perchè vi sono imprenditori liberali in società liberali in cui v’è diritto e dovere su piani distinti e autonomi e soprattutto perchè non v’è il non detto.

Gli organizzatori del tor del soffio lavoro ( lo traduca in inglese e ne scoprirà il gusto etimologico della parola) in un circolo “ricreativo” Arci-Gay potrei mai promuoverlo io ( espulso da un anno da Arigay) oppure i Ken che non condivide la logica della ricreazione sessuale nell’ambito dell’associazione politica? Le rispondo io, Impossibile!

So soltanto che ad oggi noi di i Ken non abbiamo visto nè bilanci preventivi, né conclusivi del Napoli Pride 2010, neppure di cortesia, e non abbiamo visto ancora quelli dell’Europride, non sappiamo quanto costa il biglietto della grande festa finale, come non sapevamo quanto costasse quello della festa all’Arenile di Napoli, per tutto questo occorre chiedere al Presidente Patanè per l’anno scorso e a chi di dovere per quest’anno.

Di canto mio, affermo con orgoglio che, noi di i Ken tenteremo di fare quest’anno come l’anno scorso, ossia tutto con le nostre forze.

Contribuiremo al Pride di Roma al massimo del nostro impegno, perché noi ci crediamo nel Pride come luogo di visibilità degli invisibili e come luogo di lotta per gli oppressi.

Noi nel 2009 e nel 2010 abbiamo fatto i carri con il sostegno economico della CGIL di Napoli e della Campania, che già dal 2007 ha sostenuto i Ken alla partecipazione ai Pride di Roma.

Noi ad oggi con Europride abbiamo un rapporto di esclusivo scambio di immagine e promozione reciproca, non ci sono stati offerti incarichi di organizzazione e nè li abbiamo chiesti.

I Pride sono una LOTTA di parità di persone ancora perseguitate ed oppresse, chi utilizza queste iniziative per lucrare e non pochi spiccioli senza restituire nulla alla propria comunità credo che vada raccontato se fatto legalmente e denunciato se fatto illegalmente. Non credo che spetti a nessuno insinuare senza dire con chiarezza, quindi l’esorto a non usare la tecnica della mafia omertosa o della capera n’ciucessa e di svelare fonti e cifre.

2 thoughts on “Cremona: i Ken a Napospia, noi siamo estranei a questo business, Parla Chiaro!

  1. Paolo

    Grande Carlo Cremona.
    D’accordissimo con le tue parole e la filosofia dell’associazione.

  2. Alessandro

    Caro presidente Cremona, mi trovi assolutamente d’accordo con te in tutto.
    Alessandro Calemme.

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