“Nessuna nostra responsabilità nei ritardi di Arcigay Napoli, potevano e dovevano da subito realizzare servizi della loro casa accoglienza”

4445-03 Nota i Ken: Leggiamo, ancora una volta, una nota Arcigay Napoli ed i post dell’ ing. Antonello Sannino che insinua delle cose non vere per attribuire a noi di i Ken la responsabilità che è tutta ascrivibile alla loro condotta.

In merito al ricorso presentato dalla nostra associazione per contestare (del tutto legittimamente) il procedimento mediante il quale la Commissione giudicatrice, voluta dal Comune di Napoli presso l’Università della Calabria, aveva valutato le proposte progettuali presentate dalle associazioni concorrenti, lo stesso non ha (e comunque non avrebbe dovuto) in alcun modo paralizzato l’attività istituzionale dell’associazione aggiudicataria.

Rammentiamo che sin dal 19 marzo 2021 il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere l’istanza di sospensione cautelare dell’aggiudicazione, precisò espressamente che “in ogni caso, appare, in questa fase, prevalente la necessità di avviare il servizio, involgente i diritti fondamentali dei soggetti beneficiari”.

Proprio alla luce di quel provvedimento giudiziale la Associazione aggiudicataria aveva non solo la facoltà di avviare le proprie attività ma il dovere di darvi prontamente avvio per tutelare i diritti fondamentali della comunità destinataria degli interventi voluti dal Comune di Napoli.

D’altra parte, proprio per questo i gestori hanno raccolto fondi con Coca-Cola ed altri all’ultimo Pride realizzato con il Comune di Napoli.

Ricordiamo che le attività che dovevano essere garantite sono scritte nel bando del Comune e per aggiudicarlo la Commissione ha valutato positivamente il progetto presentato dallo stesso dott. Sannino anche per la capacità degli aggiudicatari di realizzare da subito.

Senza polemiche, ma per onore della verità, il ricorso è stato mosso contro il Comune di Napoli e il modo in cui aveva formulato i criteri di aggiudicazione, e non certo contro le associazioni aggiudicatarie. Pertanto respingiamo con forza la manipolazione per la quale si vuole, per l’ennesima volta, attribuire a noi i meriti dei propri insuccessi e capacità mossa da Antonello Sannino e riportate anche sul sito dell’associazione napoletana.

I provvedimenti giudiziali non avrebbero dovuto impedire in alcun modo all’associazione Arcigay di rendere i propri servizi, per la cui offerta, peraltro, il Comune di Napoli ha sostenuto e sta sostenendo già cospicui costi di tenuta in servizio dei locali:

• Utilizzo dei locali e loro pulizia

•  Utilizzo degli arredi e delle attrezzature

• Fornitura acqua, luce e linea telefonica

• Riparazione e/o sostituzione degli impianti

vedi questo link – “Avviso Pubblico per l’acquisizione di proposte progettuali per la gestione, in compartecipazione con il Comune di Napoli, della “Casa delle Culture e dell’Accoglienza LGBTQI+”.

Ricordiamo che la nostra casa accoglienza Questa casa non è un albergo non solo ha tutti i requisiti di legge e catastali ( appartamento uso abitativo) ma è anche attiva dal 2017 ed ancora attiva raccogliendo dati e fornendo servizi sotto controllo e sede del Progetto del Servizio Civile Universale con l’APS #AMESCI.

Inoltre a breve partiranno diverse attività tra cui un vinta a bando con la Fondazione Banco Napoli.

Pertanto, il progetto gestito dal responsabile Sannino, vanno a completare quanto fornito fino ad ora con risorse proprie, non comunali, dalla nostra associazione e monitorato dai servizi dei Beni Confiscati del Comune di Napoli.

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