Poetè – Quando eravamo froci di Andrea Pini – Letture di Roberto Azzurro

Giovedì 13 ottobre · 18.30 – 20.30

Chiaja Hotel De Charme
via Chiaia 216
Naples, Italy

Maggiori informazioni
Quando eravamo froci di Andrea Pini

Il Chiaja Hotel de Charme e il Centro di Poesia vi invitano ad un altro imperdibile appuntamento della stagione 2011-2012 della Rassegna Poetè – ciclo di letture poetiche (e non solo) infuse di teina

Giovedì 13 ottobre, alle ore 18.30, nel salottino del Chiaja Hotel de Charme in via Chiaia 216 (1° piano) a Napoli,

Claudio Finelli presenterà

Quando eravamo froci di Andrea Pini

Letture a cura dell’attore Roberto Azzurro

L’incontro sarà, come di consueto, condito da tè e biscottini.

 

 

Ingresso libero.
Per info e prenotazioni :
Claudio Finelli – tel. 349.4784545 – claudiofinelli1@virgilio.it

In collaborazione con:
Lalineascritta – Laboratorio di Scrittura Creativa
Napoligaypress.it
Con il patrocinio morale di i Ken Onlus

Con la fine della seconda guerra mondiale l’Italia si liberava del fascismo, dell’occupazione nazista e riacquistava la libertà, che un’intera generazione non aveva mai conosciuto e il resto della popolazione aveva vissuto in un contesto lontano e del tutto diverso. L’Italia era piena di macerie e di povertà ma aveva l’entusiasmo di chi ricomincia da capo e vuole fare. Dopo il dramma della guerra, gli sfollamenti, i morti, le sofferenze, i campi di prigionia, i campi di sterminio, la fame, la paura c’era una gran voglia di ricominciare a godersi la vita nella pace, senza conflitti. Anche gli omosessuali dell’epoca hanno vissuto la stessa atmosfera di allargamento dei confini della libertà, ma come vedremo meglio, hanno incontrato alcuni limiti molto precisi e spesso non diversi da quelli del periodo fascista.

Il 2012 sarà importante. Il prossimo anno il movimento omosessuale italiano compie 40 anni. Nel 1972 nasceva il F.U.O.R.I, il Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano. Questa parte della storia è come la sabbia. Tutti sanno che esiste ma in pochissimi la usano per dare un senso del presente. In Italia il revival cannibalizza la memoria.

La paralisi della penisola non andrebbe solo conclamata. Chi si occupa di storia dovrebbe spiegarci quando e perché ci siamo bloccati. Con Andrea Pini abbiamo parlato di questo stallo. (www.queerblog.it)

Andrea Pini (La Spezia, 1955) vive e lavora a Roma, dove insegna alle scuole superiori. Milita nel movimento gay dal 1979 ed è tra i fondatori del Circolo Mario Mieli. Ha collaborato con Arcigay e con le riviste gay Lambda e Babilonia. Nel 2002 ha pubblicato “Omicidi” (Nuovi Equilibri). Attualmente scrive per Pride

Il Chiaja Hotel de Charme, ricavato dall’ antica dimora del Marchese Nicola Lecaldano Sasso La Terza, è segnalato su tutte le maggiori guide turistiche internazionali.
Nel suo salottino sono ospitati nel corso dell’anno eventi, mostre ed incontri culturali.
Il Chiaja Hotel de Charme è il tuo salotto nel cuore del “salotto” di Chiaia.
www.hotelchiaia.it

Il Centro di Poesia, che ha ricevuto il patrocinio morale della Facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli, è un’associazione senza scopo di lucro creata da Antonio Cuccurullo. Si avvale del coordinamento artistico-letterario di Claudio Finelli ed ha quale Direttore Scientifico il Prof. Corrado Calenda

2 thoughts on “Poetè – Quando eravamo froci di Andrea Pini – Letture di Roberto Azzurro

  1. Yendi

    Dimenticavo: sono nata a napoli un pc3b2 di anni fa.Vivo da circa trent anni a Roma.Spesso torno nella mia cittc3a0,perchc3a8 ci sono anocra molti affetti.ed ogni volta che mi ritrovo a passare da piazza vittoria alla riviera di chiaia, mi assale una domanda prepotente e senza risposta:perchc3a8 una cittc3a0 cosi bella c3a8 ridotta una pattumiera?Alcune volte,ho preso la circumvesuviana, dalla stazione garibaldi. Sono passata davanti a campi fazzoletto, con uno sparuto alberello che non voleva morire,circondato da ogni sorta di rottami.Eppure i broccoli nel campo fazzoletto crescevano circondati dal frastuono de tren e la sopraelevata che collega la periferia al centro. E poi una casettina che governava quell orto improbabile. e anocra ferraglie abbandonate, cemento in costruzione di qualcosa morto prima di nascere. in abbandono.Tutto ha una senso di profonda composta desolazione. il treno corre veloce. di fronte onnipresente,come a roma il cupolone, il vesuvio, sistaglia netto contro quel cielo azzurro cosi limpido. Giu in basso c3a8 GRIGIO, l aria e la terra vomitano veleno. ho la sensazione che li il terremoto non c3a8 mai finito,che nonostante le costruzioni orrende disseminate qua e lc3a0, la terra cerca, con quel piccolo albero graziato di non arrendersi alla barbaria dell uomo.Nonostante tutto, da lontano quando arriva la primavera anche quel piccolo triangolo stretto, tra la ferrovia e l asse mediano,esploda di Vita!

  2. nico

    bellissimo libro, la prefazione della Aspesi impagabile, un caso letterario, consiglio a tutti/e!!

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